venerdì 10 febbraio 2017

Poesia / Percezioni (La luna-mappamondo).


Quattro chiacchiere con la luna.
Irene Navarra, Il sorgere della luna, Disegno grafico, 2017.


La luna-mappamondo sorge
dal San Michele. Arretro
per vederla meglio.
Le do le spalle
e corro più lontano.
Insistono le impronte.
Cave dentro l’erba.
Premono sulla nuca
i polpastrelli della luna.
Mi giro.

(Solleticata
dal crinale dell’altura
sorride compiacente.)

Da: La terra, la visione (Gorizia e dintorni tra realtà e sogno), EdL, 2009.


martedì 7 febbraio 2017

Poesia / Percezioni (Ipotesi. In "Élévation" con Charles Baudelaire).

Capelli come seta di una ragna
o scialle rugiadoso per Andromeda,
lontane nebulose gli occhi,
la vastità incommensurabile
nel cerchio delle sopracciglia,
pastoso il cadmio della bocca.

Se avessi l'iride di gelo attingerei la Luna.
Le mani a coppa dentro la sua luce
l'attingerei pregando un giglio.
E poi sorriderei.
Serafica e protetta
dall'organza della Luna.

Da Percezioni, 2012.

Visione astrale.
Irene Navarra, Attingere la luna, Disegno grafico, 2012.

Come un buon nuotatore (comme un bon nageur qui se pâme dans l’onde) voglio solcare l'infinito mare dell'essere.
Per raggiungere la Luna.
E in lei riposare, cullata dalla sua diafane luce.

Élévation

Au-dessus des étangs, au-dessus des vallées,
Des montagnes, des bois, des nuages, des mers,
Par-delà le soleil, par-delà les éthers,
Par-delà les confins des sphères étoilées,

Mon esprit, tu te meus avec agilité,
Et, comme un bon nageur qui se pâme dans l’onde,
Tu sillonnes gaîment l’immensité profonde
Avec une indicible et mâle volupté.

Envole-toi bien loin de ces miasmes morbides;
Va te purifier dans l’air supérieur,
Et bois, comme une pure et divine liqueur,
Le feu clair qui remplit les espaces limpides.

Derrière les ennuis et les sombres chagrins
Qui chargent de leur poids l’existence brumeuse,
Heureux celui qui peut d’une aile vigoureuse
S’élancer vers les champs lumineux et sereins;

Celui dont les pensers, comme des alouettes,
Vers les cieux le matin prennent un libre essor,
─ Qui plane sur la vie, et comprend sans effort
Le langage des fleurs et des choses muettes!

Da: Charles Baudelaire, Les Fleurs du mal (1857), Poulet-Malassis et de Broise, 1857 (pp. 17-18).
Fonte: Wikisource.

domenica 5 febbraio 2017

Poesia / Senza Parole - Miraggio (con Paul Verlaine / Punti di vista).


Elle voulut aller sur les flots de la mer,
Et comme un vent bénin soufflait une embellie,
Nous nous prêtâmes tous à sa belle folie,
Et nous voilà marchant par le chemin amer.

Ella volle andare sui flutti del mare,
e siccome un vento benigno portava una bonaccia,
noi ci prestammo tutti alla sua bella follia,
ed eccoci a marciare per il cammino amaro.

Paul Verlaine, Romances sans paroles, Aquerelles, Beams, vv- 1 – 4, Vanier, 1902,
Œuvres complètes, volume I, pp. 191 - 192.
Fonte: Wikisource.

Ricordo la voce del mare.
Irene Navarra, Miraggio / Lubenice - Cres, Acquerello grafico, 2017.

Miraggio

Deragliai tra pietre arsicce.
Così, all'improvviso. Mi volsi
a guardare le faglie d'ocra gialla,
cercando tracce e segni.
Dentro i ginepri spinosi della costa,
vidi la casa bianca sullo strapiombo
verde di mirti e salvia profumata.

Sotto il mare ruggiva
con una voce altalenante
e lenta. Era un mare di vetro
che impazziva tra l'urto della terra
e le ditate dense di nuvole del cielo.

                                  La casa dileguava intanto
                                  in zafferano ardente
                                  e spuma bianca.

Da: Irene Navarra, Margini / Miraggi e Fiere, B&V Editori in Gorizia, 2002.

Ricordando Lubenice in Croazia e la lirica di Margini che là scrissi proiettata in una surreale disposizione percettiva: ero al contempo sulla costa e in mare. Anche la visione mi sembrava doppia. Nel ricordo la materialità sfuma ancora di più. L'acquerello rappresenta quell'ambigua sensazione con i graffi postinflitti al colore.
Il punto di vista nella lirica di Verlaine è tutto nel desiderio della donna che vuole, proprio vuole, andare per mare.
Pathos legato alla prodigiosa natura del luogo, quindi, il mio. Sentimentale, invece, quello del grande poeta francese.
Perdonate il confronto. Le cose mi vengono così.


venerdì 3 febbraio 2017

Poesia / Senza Parole - Il mare sa.


Il mare come un miraggio, le sue scaglie luminose.
Laggiù al fondo del sentiero.
Sentirne la natura prodigiosa
e raccontarla.
Solo nel canto che ti inonda la mente.

Il mare è il gesto
dell'incantatore.

Stempera nei lustrini
la sostanza.

Da Il giardino di pietra in Margini, B&V Editori, 2002.

Coscienza.
Irene Navarra, Il mare sa, Acquerello grafico, 2017.

Le ciel était trop bleu, trop tendre,
La mer trop verte et l'air trop doux.

Il cielo era troppo azzurro, troppo tenero
il mare troppo verde e l'aria troppo dolce.

Paul Verlaine, Romances sans paroles / Aquarelles / Spleen,
vv. 5 - 6, Vanier, 1902 (Opere Complete, Volume I, p. 183. Fonte: Wikisource).

Poesia e Arte / La terra, la visione - I vasti filari della mia campagna.


Da "La terra, la visione" di Irene Navarra, EdL, 2009.
Roberto Faganel, Filari, Acquerello, 1992.

I vasti filari della mia campagna

I vasti filari della mia campagna
si smagliano in distese di trifoglio
canoro per registri di cicale
e trotto lucido di smalti.

Oltre le vigne case bianche e grigie.
Hanno persiane stupefatte. Ciglia
curiose sulla soglia di un finito
a grappoli vetrosi
con la luce dentro
il caldo dentro
del mosto che si culla
in acini di sole.


Obsežne vrste trt moje dežele

Obsežne vrste trt moje dežele
se razprostirajo v širjave pojoče
detelje skoz škržadje napeve
in bleščečo ježo posteklin.

Onstran vinogradov rumene in sive hiše.
Imajo osuple naoknice. Radovedne
trepalnice na pragu nekakšne končnosti
iz steklenih grozdov
s svetlobo znotraj
s toploto znotraj
mošta, ki se ziblje
v sončnih jagodah.

Traduzione di Jolka Milič.
Da: Irene Navarra / Roberto Faganel, La terra, la visione (Gorizia e dintorni tra realtà e sogno), EdL, 2009.


giovedì 2 febbraio 2017

Poesia / Il sorriso della Morte - Non ci sarà tepore.


Non ci sarà tepore è la seconda lirica della silloge Il sorriso della Morte dedicata all'artista mio conterraneo Anton Zoran Mušič (Qui la prima). Egli fissò sulla tela l'esperienza dell'internamento a Dachau creando il ciclo pittorico Non siamo gli ultimi.
Nel 2004 si tenne a Gorizia una sua antologica alla cui inaugurazione fui presente.
La visitai quella volta e poi molte altre.
Entravo in religioso silenzio, mi fermavo davanti a un quadro, lo osservavo trattenendo il respiro, cadevo in una sorta di trance che mi proiettava nei luoghi rappresentati.
Sentivo i soggetti dei dipinti quasi fisicamente.
Il pietoso itinerario durò a lungo.
Giorno dopo giorno ne acquisivo il senso.
Finché seppi di poterli raccontare. E ciò avvenne nel gennaio dell'anno dopo.
Completai la raccolta il 25 maggio 2005. Quando lui si spense.
Nacque così Il sorriso della Morte.

Irene Navarra, Il sorriso della Morte / Non ci sarà tepore, Disegno grafico, 2017.
                                                                         
 Finché solo la terra
                   (per un fragile pianto
                    o una preghiera sussurrata)
 si scaverà il costato
 e ci riaccoglierà pietosa
 nel suo grembo
 che ha figliato da generazioni
 miseri segni nere-croci
 così sottili
 da apparire graffi,
 finché nell'ocra scarna
 che sembra sollevarsi piano
 in un sospiro rattenuto
 né un filo d'erba
 né una spora viva
 saranno invasi dalla Luce
 perché la mente è avara
 e l'anima avvizzita
 intende solo il grigio
 strinato da ferite infette,
                            non ci sarà tepore
                            nella polvere imperfetta.

Scopri la mia poesia, visitando il sito di Artemisia Eventi.

mercoledì 1 febbraio 2017

Poesia / Frammento 7 (Nitido niente 1 e 2).


Rileggendo La Terra desolata (The Waste Land) di Thomas Stearns Eliot.

Era Aprile (il mese più crudele secondo il poeta),
il mio giardino vibrava viola di lillà,
io vivevo emozioni contrastanti
in bilico tra Letteratura e Sentimento.

La lezione di Eliot.
Irene Navarra. Nel giardino dei lillà, Disegno grafico, 2017.
1
"April is the cruellest month"*
Se scavi puoi ucciderti.

2
Nel giardino antico dei lillà
si fanno di velluto i gesti.

E scivola il pensiero.
dentro un nitido niente.

*Da The Burial of the Dead in The Waste Land di Thomas Stearns Eliot.
(Fonte: Bartleby.com).