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martedì 27 dicembre 2022

Poesia / Haiku: Come un tango.


In questo piccolo testo c'è tutto di me.
Il ritmo dei miei giorni in diciassette more.
E colori e movimento.
Profumi.
Il velluto delle rose.
La fervida frenesia della creazione. Il suo sangue..
La sosta, poi. Ancora ansante.
Come un tango.

Da un bozzetto per la versione rossa dell'omonimo Video sul mio canale You Tube.


Vivo la vita
scrivendo note rosso
sangue di rose.

mercoledì 23 novembre 2022

Poesia / Le mie schegge poetiche - My poetry slivers: Condanna - Doom.

Destino come condanna.
O viceversa.
Per noi non cambia.

Avviene un incessante avvicendarsi di stati
con sovrapposizioni e crolli di artefatti umani.
Le trasformazioni della materia di cui sono costruite le nostre gabbie
non portano al rinnovarsi della civiltà.
Anzi.
Un ritorno alla Natura varrebbe la pena.
La guerra attuale ce lo sta insegnando.
Ancora una volta.
Ma sembra che non lo si capisca..
Le nostre cellule hanno incapsulato il male.
Di qualsiasi tipo.
Ci viene inoculato dalle battenti parole che ascoltiamo e leggiamo;
dalle visioni imposte a ciclo infinito;
dai liquidi che beviamo e dai 
cibi che mangiamo nei riti del giorno dopo giorno.
Non c'è salvezza.
 
Irene Navarra, Instabili orizzonti, Disegno grafico, 23 Novembre 2022.


Instabili orizzonti
dentro un destino fluido
nessuna sosta

Unsteady horizons
perpetually restless
inside a fluid fate

sabato 5 settembre 2020

Poesia / Frammento 20 (Amore eterno. A Pablo golden retriever che non c'è più).


Irene Navarra, Pablo Amato Cane, Fotografia, 2015.


In questi tre Frammenti lirici ispirati agli Haiku tradizionali giapponesi è contenuta la storia di Pablo e mia. Lui mi è stato consegnato allungandomi una corda bianca e verde da barca.
Aveva una cima nautica legata attorno al collo.
Io ho teso d'istinto la mano e l'ho accolto come il bene più fragile e prezioso esistente al mondo. Per una settimana l'ho accarezzato solo sfiorandolo. Era terrorizzato e talmente magro che temevo di romperlo, se l'avessi toccato con meno dolcezza.
Poi, piano piano, il legame con il vissuto precedente ha incominciato ad allentarsi, disperdendosi in sfilacci logori. Finché non è rimasto nulla che lo riportasse all'angoscia con devastanti attacchi di panico. Finché si è accesa anche in Lui la luce brillante e calda che già splendeva in me.
Nove anni e mezzo è durata la nostra avventura fatta di giorni limpidi dal sapore di mare, vento, terra rigogliosa della nostra Regione benedetta, bosco, fiori, fichi raccolti dagli alberi. Immersi in serene meditazioni con gli occhi rivolti all'orizzonte e al cielo, non ci accorgevamo di nulla che non fosse Grazia pura, colmi com'eravamo di letizia.

Adesso il nostro tempo terreno è finito.
Si è interrotto alle ore sette e venti del venticinque agosto appena passato.
Pablo è entrato nel riposo vero, respirando lieve dopo molto dolore, mentre stringevo tra le dita il mio tempo spirituale inanellato al suo. Quello che non conosce né passato né futuro. Quello che stava lì, nel mio cuore mentre il suo cessava di battere. Quell'hic et nunc nutrito d'Assoluto in cui tutto si ferma e si fa presente etereo ma eterno.

Ecco, queste piccole liriche mi hanno raggiunta quasi per caso, in un momento del pomeriggio di ieri. Me ne stavo al sole con Lui che ritornava a me in corsa gioiosa. Così mi sono raccontata le tappe del meraviglioso viaggio intrapreso uniti. Dal principio. E sono stata meglio.

Tendo la mano:
un cane per destino
se ne fa culla.

E inizia il gioco
del naso contro naso
zampa sul cuore.

Andare insieme.
La vita è come seta
quando si ama. 

giovedì 20 aprile 2017

Poesia / Haiku - Di soglia in soglia.


Equilibrando
fluide tracce mutano
di soglia in soglia.

Lightly harmonizing
liquid traces change themselves – 
Threshold by threshold.

Le nostre radici si cambieranno in ali.
Irene Navarra, Mutazioni, Disegno grafico, 2017.

giovedì 2 marzo 2017

Haiku / Noterelle un po' critiche (4). Con Tomas Tranströmer.


Il mare è un muro.
Sento i gabbiani gridare –
Accennano un saluto.

Da Il grande mistero di Tomas Tranströmer.
Traduzione di Maria Cristina Lombardi.

Il racconto del mare.
Silvia Valenti, Il grande mistero, Fotografia, 2014.
- Courtesy dell'artista -

L’haiku è Poesia, se ha un’anima. E ha un’anima, se interpreta il mondo, naturale o meno, irradiandolo della sua stessa luce. L’autore, al centro di questo miracolo, respira nel soffio vitale di quanto scrive. Ritorniamo, quindi, al concetto di anima come motore unico e originale di esistenza. L’autore vero non imita mai, né si adegua a formule trite e schemi avulsi dalla sua autentica dimensione – geografica, sociale, culturale, linguistica che sia –. Ovvero: la sensibilità di un Occidentale diverge per forza di cose da quella di un Orientale. Con buona pace di quanti scimmiottano il kigo, i caratteri wabi e sabi, l’assenza di punteggiatura..., sentendoli elementi del tutto necessari a rendere idoneo un haiku. Aspetti invece, questi, inadatti a darci la Poesia. La Poesia che si rivela nel rapporto tra parola e silenzio, forte di un’energia evocativa tale da rendere visione concreta l’astratto. Così, senza parere. Con pochi tocchi intuitivi fondi fino alle radici dell’Essere.

martedì 31 gennaio 2017

Haiku / Noterelle un po' critiche (3).


Come già nelle Noterelle un po' critiche 1 e 2 continuo a perseguire il mio obiettivo di affrancamento da qualsiasi pretestuosa regola o assurdo precetto che limitino il pensiero creativo. Il grande poeta giapponese Tōta Kaneko mi aiuta con un suo straordinario frammento:

Un’accesa discussione.
Poi, scendo in strada
e in moto mi muto

L'incisività verbale, l'incipit realistico, il senso di continuità dato dall'avverbio temporale, l'uso consapevole dell’apparato lirico-retorico nel verso di chiusura sono dati inconfutabili. Per chi conosce il genere non solo superficialmente costituiscono l'espressione di un meraviglioso anticlassicismo di materia e forma che è chiara testimonianza di distacco dalla tradizione.
Perché, dunque, noi occidentali dovremmo restare legati a un canone così avulso dal nostro sentire e cristallizzato in un codice stilistico che non ci pertiene? 

Josch13, wooden motorbike with-driver, Pixabay Ph.



sabato 23 luglio 2016

Haiku / Noterelle un po' critiche (1). Con determinazione.


L’haiku, per essere davvero tale, deve vibrare di un sentimento del tempo che doni a tutte le cose cantate il colore struggente della durata ineffabile.
Deve essere sabi.
E lo è soltanto quando cristallizza l’istante rappresentato, uniformandolo all’eterno. 

Scrive Kobayashi Issa (1763 – 1828):

Tada oreba
Oru tote yuki no
Furi ni keri

C’ero soltanto.
C’ero. Intorno
mi cadeva la neve.

Traduzione di Mario Riccò  (che usa la punteggiatura con il beneplacito di Paolo Lagazzi).

Irene Navarra, Solitudine e neve, Disegno grafico, 2016.


Nessuno dei grandi critici e traduttori contemporanei di haiku, nessuno dei grandi scrittori antichi e attuali di haiku ha mai teorizzato il divieto di usare la punteggiatura nella creazione o nella versione di un haiku in qualsiasi altro idioma. Chi lo suppone, inventa. Chi lo prescrive, inventa e appiattisce. Ciò vale ancora di più per l’Occidente. Ora come ora ci sono troppi “maestri” di scarsa apertura e massima presunzione. Ovvero: sapere che l’assenza dell’ego non è una caratteristica di questo genere poetico bensì della lingua giapponese stessa, potrebbe spalancare scenari inusitati ai falsi haijin che ritengono legge il contrario. 

sabato 18 giugno 2016

venerdì 10 giugno 2016

Haiku / Meditazione 9 (Corvo rosso).


È un Corvo rosso
l’anima in volo alto levato.
Respira Amore.

Irene Navarra, Corvo rosso, Disegno grafico, 2016.

Il volo del Corvo rosso è "alto levato" come quello del falco di Eugenio Montale
in Spesso il male di vivere ho incontrato (da Ossi di seppia, 1925).
L'anima-Corvo rosso, spiccando un salto cosmico verso le profondità del Cielo,
racconta la sua divina indifferenza al Male del mondo.
Lei è, dunque, Fuoco prodigioso di Eterno Amore.


mercoledì 20 aprile 2016

Haiku / Meditazione 4 (Diamante).


Un prisma ambrato
traluce in fiumi d’erba.
Sono serena.

Senza stupore
mi libro sciolta e osservo.
Visione arcana.

Irene Navarra, Diamante-Erba, Disegno grafico, 2016.

martedì 12 aprile 2016

Poesia / Haiku - Il rifugio.


La pioggia improvvisa, la corsa con il mio Pablo nella campagna di Punto,
il rifugio tra i rami di un gelso secolare.
Stupore.
Sgorga la poesia.

Dal mio rifugio
scopro mani di gelsi
su curve avare.

Nella natura c'è il luogo adatto a me. Là sto bene.
Irene Navarra, Microcosmi, Fotografia e grafica, 2015.


lunedì 11 aprile 2016