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mercoledì 19 aprile 2023

Poesia / Nota spicciola + Tanka 36 (Ribellione - Così per dire).

 
Foto di Steve Buissinne da Pixabay.


Mi urge di dichiararlo: nei limiti io non riesco a starci.
Pertanto:
gli Haiku che scrivo spesso assumono forme occidentali e rifiutano la gabbia imposta di trattini e norme che li rende tutti uguali;
I miei Tanka qualche volta hanno il quinto verso composto non da 7 ma da 5 sillabe. Quando l'immediatezza incalza, la va alla breve.
Sono fuori dalle regole.
Che liberazione.
E non mi sento in colpa. Anzi!
Nel Tanka La caverna del ritorno tutto procede liscio. Ovvero  lo schema metrico è: 5 - 7 - 5 - 7 -7.
Eccolo qui:

Chiaroscurare
d’ombre nella Caverna
come compagne –
Seduta su una roccia
ammiro il loro andare.
#Tanka 9

Nel Tanka Sul senso della Sera, invece, il ritmo finale si accorcia. Con genuina spontaneità si esaurisce prima rispetto alla forma tradizionale.

Indugiando
tra labbra di colline
entra la Sera
a passi di pervinca.
Con discrezione.
#Tanka 33

Avrei potuto aggiungere la parola lentaCon discrezione lenta, dunque. Ma il risultato sarebbe cambiato. La discrezione è già lenta di per sé. Per cui l'ultimo verso resta contenuto in 5 sillabe. La misura cioè perfetta per risolvere l'apparire in scena della protagonista.

Grazie per la pazienza.
Dimenticavo un appunto importante:
Il mio saggio Eteronimo U-May, cioè la personalità scrittrice di quasi tutti gli Haiku e i Tanka qui pubblicati, è assolutamente d'accordo con me. Lo è tanto, che ha creato subito un Tanka di ribellione con 5 (non 7) sillabe finali. Alé.

Arrembiamoci
alle regole imposte.
Staremo meglio.
Dentro la nostra testa,
in barba agli altri.
#Tanka 36

P.S.: I miei testi non sono e non saranno mai generati da AI. Le poesie fatte da AI le lascio agli altri.

domenica 9 aprile 2023

Poesia / Haiku: Spezzo il pane, bevo il vino.



Irene Navarra, Brindando, Fotografia, 9 Aprile 2023.


Brindo col vino
al senso della Pasqua.
In comunione.

Poi spezzo il pane
e sondo il suo Mistero
di corpo e sangue.

sabato 4 marzo 2023

Haiku / Spring is coming.


Distesa a terra
fisso gli occhi azzurri
della Primavera.

Alberi ancora spogli attorno. Ma l'aria vibra di promesse.

Silvia Valenti, Spring is coming 1, Fotografia, 2016.
Silvia Valenti, Spring is coming 2, Fotografia, 2016.

Visita il blog di Silvia Valenti.

domenica 8 gennaio 2023

Poesia / Haiku: Richiami.

Nel quotidiano andare le voci delle piccole cose ti sussurrano richiami.
Fermati e ascolta.

Irene Navarra, Le cose, Fotografia e Grafica.


martedì 27 dicembre 2022

Poesia / Haiku: Come un tango.


In questo piccolo testo c'è tutto di me.
Il ritmo dei miei giorni in diciassette more.
E colori e movimento.
Profumi.
Il velluto delle rose.
La fervida frenesia della creazione. Il suo sangue..
La sosta, poi. Ancora ansante.
Come un tango.

Da un bozzetto per la versione rossa dell'omonimo Video sul mio canale You Tube.


Vivo la vita
scrivendo note rosso
sangue di rose.

mercoledì 21 dicembre 2022

Poesia / Haiku: Ikebana.



Irene Navarra, Il dono, Fotografia e Grafica  2022.

Tre tulipani,
Foglie. E l'eleganza.
Innatamente.

Un grazie sentito a Giusy, Villi e Giovanni per il gradito dono.

mercoledì 6 luglio 2022

martedì 25 maggio 2021

Poesia / Haiku (Calcio Parole).

Il mio ultimo Instagram Haiku:

Calcio parole
come palloni - Paro -
Hard illusioni.

Irene Navarra, Calcio parole, Disegno grafico, 2021.

Ora però i miei Haiku di Instagram diventano video.

L'Haiku qui pubblicato  è un testo sperimentale che si avvale di canoni della Lingua Nostra e dell'uso di una parola inglese unita all'italiana seguente senza apparente nesso. Il senso del tutto (contenuto e forma in diciassette sillabe - 5 + 7 + 5 - tradizionali) deve essere inteso secondo un pensiero visionariamente metaforico.
Nella descrizione del post originale di Instagram mi definisco un giocatore di rugby lirico.
Esteriormente lo sono davvero.
Intimamente (e nelle sequenze interne della clip) divento un'elegante ballerina che accenna solamente il gesto del calciare. e se ne va danzando.
Con il suo bagaglio di dubbi e parole.
Buona visione.




giovedì 20 maggio 2021

Poesia / Haiku: Nel senso del colore.


In una giornata di cielo nero e temporali scroscianti
può capitare di volersi liberare del tedio
che offusca l'anima,
spegnendo ogni slancio.
Trionfa allora il senso del colore.
Mentre il buio dilegua in cromatiche fantasie.

Irene Navarra, Trasparenze cromatiche, Grafica, 2021.

domenica 25 aprile 2021

Poesia / Haiku: Anima.


Apparizioni fugaci del giorno in cui ho salutato mia madre per l'ultima volta.

Batteva un ramo di melograno alla finestra del luogo in cui ci trovavamo.
Lei ormai senza respiro.
Io appesa al filo labile del ricordo.
Batteva il ramo con il suo frutto rosso al vetro smerigliato.
Un'anima in saluto.

Entro breve sarebbero apparsi gli Angeli.

Anima tersa
in corpo vegetale –
Di luce e vetro


Irene Navarra, Anima, Disegno grafico, 2014.


martedì 20 aprile 2021

sabato 10 aprile 2021

venerdì 2 aprile 2021

Poesia / Percezioni: Festa di Nozze (Meditazione in Bianco dal cuore Giallo).

Questa mattina
Seta sposa Ciliegio.
Festa di nozze.

Silvia Valenti, Il mio ciliegio, Fotografia, 1 Aprile 2021

Didattica minima di Meditazione cromatica.

Appuntate l'attenzione sull'immagine in generale.
Restateci un po'.
E poi, piano piano, fermatevi sul fiore di ciliegio che più vi attira.
Con calma.
Osservatene la corolla nell'insieme, e poi focalizzatevi sul suo centro, là dove tutti i petali si incontrano. Sistematevi, adesso, con il pensiero in quel piccolo luogo.
Sedetevi comodi  nella stanza segreta del fiore prescelto. 
Non c'è sensazione più appagante.
Socchiudete le palpebre e lasciatevi andare nel fresco profumo che si espande lieve.
Siete oramai leggera Seta frusciante accarezzata dalla Brezza di Primavera.

Quando la mente non avrà altro Dio che il fiore e il suo profumo, allora guarderete il mondo nella purezza assoluta del Bianco nascente e con gli occhi-pistilli d'oro Giallo del cuore.
Fate scorrere in voi la linfa della pianta, respirando assieme a lei.
Siete in simbiosi profonda.
Inspirate Bianco dal cuore Giallo.
Espirate oscuro morbo tossico.
Come un mantra cromatico inspirare ancora colore lucente.
Espirate buio limaccioso.
A lungo.
Soavemente.

Nell'infinitesima dimensione conquistata state meditando.
Così come meditano le nubi e i fiori di ciliegio.
Con naturalezza.
Il miracolo si è compiuto.


P.S.: se sceglierete un modello naturale,
l'identificazione meditativa sarà perfetta.

martedì 30 marzo 2021

Poesia / Un candeliere d'ombra (Meditazione cromatica in Verde e in Bianco).



Irene Navarra, Nel regno di Pablo, Fotografia, 29 Aprile 2020.


Nella frescura dell'ulivo attendi come di consueto l'aroma giusto per la cerca.
Io ti sorveglio da lontano.
Fra poco girerai la testa per guardarmi e poi, dimenticando le tue tracce, attraverserai di corsa lo spazio di margherite, erbe rigogliose, geometrie nette di disegni naturali stagliati nel sole e volerai verso me che ti accolgo stringendo tra le braccia il niente.

Resta solo la foto di un attimo speciale.
Uno dei tanti vissuti con te, mio amato Pablo.

29 marzo 2021, mattina inoltrata.

Adesso sono qui, nel luogo sacro del ricordo.
A occhi chiusi ancora.
Per ritrovarti.
Ricreo nel nido della mente la tua eleganza sbarazzina: falcate misurate, i ricci rasta delle orecchie, il ritmico ondeggiare del sontuoso manto, il sorriso. Quello tipicamente tuo con gli angoli della bocca all'insù e gli occhi allungati all'orientale.
Me ne sto un po' a godermi la tua Grazia.
Il sole mi solletica le palpebre, così le dischiudo appena su questa scena che si rivela intatta ogni primavera: margherite, erbe rigogliose, geometrie nette di disegni naturali stagliati nel sole. Accordi sovrumani di colori.
Verde.
Verde taumaturgico se mi riporta a te.
Sul prato smeraldino un candeliere di rami fatti d’ombra come segnale benedetto di un miracolo nel suo svelarsi.
Bianco.
Bianco di corolle delicate come il tuo tocco gentile. Un velo puro sulla sostanza resa lieve.

Inspiro Luce Bianca dal profilo Verde.
Serenamente piango.
Espiro ogni tristezza.
Inspiro Luce Bianca dal profilo Verde.
Rampolla in me la persuasione di un ciclico Ritorno.
Espiro il grigio fangoso dell'Assenza di chi amiamo.

Lo so.
Ci sei.
Nel vento.
Nel velluto di trifoglio e fiori
E nella nube che trascorre il cielo.
Quanto mi basta.
Ora.

domenica 21 marzo 2021

Poesia / Haiku: Il bacio di Kore.


Per onorare la Giornata Mondiale della Poesia.

Addio Inverno.
Kore già bacia labbra
scialbe di gelo.
 
Irene Navarra, Dagli Inferi al Mondo di Sopra / Kore rinasce, Disegno grafico, 2017.

Quando Kore ritorna al Mondo di Sopra, dove la madre Demetra l'aspetta, d'istinto bacia le labbra illividite di Inverno che, rapito dalla bellezza della fanciulla, impallidisce per il sentimento d'Amore mai provato prima. Incapace di reggerlo, lentamente si ritira portando con sé ogni inclemenza, tutto il rigore e il gelo dei suoi mesi di predominio. Così la Natura può esultare mentre la Terra si copre di fiori e frutti rigogliosi.
La scena di Kore che bacia Inverno è mia. Sin da bambina l'ho immaginata tale. La trovo molto suggestiva.


sabato 20 marzo 2021

Poesia / Haiku: I timidi passi della Primavera.


Alba di Marzo.
Scrollando gloria pura
Susino sogna.

Irene Navarra, Primavera nell'aria, Disegno grafico, 2017.


Poesia / Il codice dorato (Meditazione cromatica in Giallo).

Stormisce al vento
la Kerria d'oro fino -
Voce divina.

Irene Navarra, Nel Parco del Monastero di Sant'Orsola in dialogo con una Kerria, Fotografia.

Parlare con il Giallo splendente di una Kerria è operazione terapeutica di massima efficacia. Davanti a questo cespuglio, cresciuto florido nel Parco delle Orsoline di Gorizia, ho passato molto tempo immersa in pensieri confortanti.
Adesso che le amiche Suore non ci sono più, adesso che non posso godere di momenti speciali in compagnia della Sorella d'elezione Elena Arcese, ora che il loro giardino mi è precluso perché passato ad altre mani, posso solo ricordarla nel trionfo del suo sbocciare. Mi dava una profonda sensazione di Unità con il Tutto.
L''incommensurabile brillantezza offerta, la porporina naturale sparsa sul Microcosmo d'erbe, cespugli, alberi attorno e tra le crepe del muro annoso che la proteggeva, erano - allora - elementi essenziali per il mio equilibrio. Sì:  Mente, Anima e Corpo in tregua complice per il collante puro di una pianta comune.

Nel riportarla a me sono contemporaneamente dentro e fuori la sua essenza. Vedo veli dorati di polline fluttuante mentre divento cuore di topazio di un fiore generoso, fatta fulgente insegna di Letizia rara.

Credo che i petali abbiano un loro sottile fascino, quasi ipnotico. 
O sono io a sapere come abbandonarmi a loro.
E diventare Gialla.
Giallo van Gogh, intendo.
Tanto intenso da averne le palpebre tinte e da sentirlo in bocca come un miele speziato.
Gialla del Giallo inconsapevole della pianta.
Straordinariamente ricca di pigmento solare.
Deglutendo colore ne avverto il Codice dorato.
Così, sorrido con un incresparsi appena delle labbra e assisto estatica al genuflettersi dei racemi davanti alla discesa rapida degli Angeli.

Il Paradiso è là,
nel Parco benedetto da Dio
che vi sussurra ancora storie.

lunedì 15 febbraio 2021

Poesia / Frammento 26: Foglia solitaria (con Emily Dickinson).


Figlia d'Inverno
la solitaria Foglia
sullo stivale ∼

Irene Navarra, Foglia d'Arte, Fotografia e Grafica, 21 Febbraio, 2021.

Il Frammento è nato dalla foto del post. L'ho scattata nel Parco del Castello di Spessa a Capriva del Friuli, sotto un'immensa quercia che domina solenne la piana circostante.
Dal Frammento, poi, si è snodata, quasi per autogenesi, la piccola storia minimale che vi racconto.

La Foglia si è appoggiata dolcemente sulla punta del mio stivale da pioggia e io, nell'incanto della sua ornamentale presenza, me la sono portata a passeggio, scrutata dagli occhi vigili di Pippo Magnifico Setter (qui qualche notizia dedicata).
Io la custodivo con circospezione e camminavo piano per non perderla.
Lui cercava di rubarla.
Forse giocoso, forse geloso.
Alla fine siamo arrivati a casa in tre: Lui, la Foglia e la sottoscritta.
Ora Lei, sottratta definitivamente ai denti di Pippo Magnifico Setter dispettoso, sta tra le pagine dei Selected Poems di Emily Dickinson (Bloomsbury Publishing LTD, 1992) e dialoga con la lirica There is a solitude of space scritta nel 1914 (pag. 125). Si è compiuto, dunque, il suo destino: farsi anima al cospetto di se stessa. Persa la freschezza turgida della linfa viva, la creatura vegetale ha conquistato una sorta di pura essenzialità protetta dalla grande Poesia. Nucleo finale del suo Essere stata ed Essere ancora.
Speriamo possa diventare immortale.

Qui di seguito il testo della lirica citata, che è la 1695 nella numerazione Johnson  del Corpus poetico di Emily Dickinson, 1696 nell'Edizione Franklin.

There is a solitude of space
A solitude of sea
A solitude of death, but these
Society shall be
Compared with that profounder site
That polar privacy
A soul admitted to itself –

Esiste una solitudine di spazio
una di mare
una di morte, ma queste
saranno gremite di presenze
se confrontate con quel luogo più profondo
che è l'intimità polare
di un'anima al suo stesso cospetto -

(Traduzione con libero adattamento di Irene Navarra.)

Nell'Edizione Franklin si trova anche il verso Finite Infinity. aggiunto alla fine. Johnson annota: "Non si conosce nessun autografo di questa poesia, qui riprodotta da due fonti: i primi sette versi seguono la trascrizione di Sue, che non copiò il verso finale. L'ultimo verso è tratto dal testo pubblicato." [The Single Hound, a cura di Martha Dickinson Bianchi e Alfred Leete Hampson, Little Brown, Boston, 1914]. Franklin trascrive la poesia seguendo la copia di Susan e considera il verso finale una probabile aggiunta editoriale.
Si può ipotizzare che nell'edizione del 1914 la figlia di Susan abbia potuto servirsi di un'altra copia, autografa o meno, ora perduta, ma la mancanza dell'originale dickinsoniano lascia la questione irrisolta.

sabato 23 luglio 2016

Haiku / Noterelle un po' critiche (1). Con determinazione.


L’haiku, per essere davvero tale, deve vibrare di un sentimento del tempo che doni a tutte le cose cantate il colore struggente della durata ineffabile.
Deve essere sabi.
E lo è soltanto quando cristallizza l’istante rappresentato, uniformandolo all’eterno. 

Scrive Kobayashi Issa (1763 – 1828):

Tada oreba
Oru tote yuki no
Furi ni keri

C’ero soltanto.
C’ero. Intorno
mi cadeva la neve.

Traduzione di Mario Riccò  (che usa la punteggiatura con il beneplacito di Paolo Lagazzi).

Irene Navarra, Solitudine e neve, Disegno grafico, 2016.


Nessuno dei grandi critici e traduttori contemporanei di haiku, nessuno dei grandi scrittori antichi e attuali di haiku ha mai teorizzato il divieto di usare la punteggiatura nella creazione o nella versione di un haiku in qualsiasi altro idioma. Chi lo suppone, inventa. Chi lo prescrive, inventa e appiattisce. Ciò vale ancora di più per l’Occidente. Ora come ora ci sono troppi “maestri” di scarsa apertura e massima presunzione. Ovvero: sapere che l’assenza dell’ego non è una caratteristica di questo genere poetico bensì della lingua giapponese stessa, potrebbe spalancare scenari inusitati ai falsi haijin che ritengono legge il contrario.