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venerdì 14 aprile 2023

Poesia: Frammento 48: Il sorgere del sole (da "Minimondi").

 

Irene Navarra, Rose - spine -sole, Fotografia.


Il sorgere del sole
In controluce porcellana gialla. Rose.
Il bordo madido di guazza evanescente.
Strette sui raggi, le mie mani.
E sulle spine. Sangue.
Intimità fatta di niente.

Poesia / Frammento 47: Il tuo respiro in pace.

 

Irene Navarra, Dopo la notte / Pippo - Mecki - Panda, Fotografia 2023.


La notte è stata lunga.
L'abbiamo superata.
Insieme.
E insieme siamo qui
davanti al caminetto
vivo di fiamme.
Seduta sul divano io
e accanto a me disteso
tu con Mecki e Panda.
Il tuo respiro adesso
è lieve. Il mio smorzato.
Per non disturbarti.
Dormi tranquillo,
Pippo,
Andrà tutto bene.


domenica 19 marzo 2023

Poesia / La bellezza collaterale: Diario e Tanka 31 (Lode al Carciofo).


Sin da piccola ho amato osservare alcune verdure. I Cavoli, i Broccoli, i Carciofi mi attraevano come calamite vegetali. Soprattutto i Carciofi. Ne seguivo con le dita la lorica sfumata di verde-viola, allargandola con delicatezza per cogliere il crema tenero delle parti non esposte, mentre sognavo viaggi avventurosi in boschi opulenti di Carciofi divenuti alberi.
Avevo già in me l'incanto delle architetture naturali sovrintese dalla sezione aurea.
Inconsciamente.
Negli anni, poi, ne ho scoperto ragioni scientifiche e regole. Ma la consapevolezza non mi ha tolto la gioia intatta dell'osservazione soffusa di stupore infantile.
L'arcano continua a ogni incontro.
Così ne scrivo.
E gli dico:

Tu, Carciofo, non sai di essere stupendo.
Svetti.
Ma con modestia.
Senza aspettarti complimenti.
Dentro il tuo corpo corazzato nascondi la camera segreta dove fiorisce il cuore.
In un giaciglio di fieno bianco-rosa - puntuto a volte e a volte molle come peluria di pulcini - aspetti la rivelazione.
Arrivo là lungo un sentiero impervio, di brattea in brattea.
Articolandomi a spirale fino a insinuarmi nell'aureo prodigio della tua sostanza, che si difende ma impotente.

Irene Navarra, La Bellezza del Carciofo, Fotografia, 19 Marzo 2023.


Pacatamente
s’offre proteggendosi
di foglia in foglia
finché nel cuore nudo
rivela il miele.
#Tanka 31

U-May

lunedì 30 maggio 2022

Poesia /FoodHaiku 2

 
Nulla più del cibo è festante contenitore di visioni, profumi, sapori. I sensi si accendono davanti a una pietanza preparata con cura. Così come la sensibilità di chi ama pensare in poesia.
A me succede.
Qualsiasi ricetta culinaria può senz'altro essere comunicata in modo descrittivo, critico oppure iconico o anche lirico. Credo che la fresca immediatezza della forma poetica dell'haiku sia perfetta per l'occorrenza. Il mondo anglosassone ne ha già avviata da tempo la sperimentazione, consolidando l'uso di vie originali, dato il grande successo che le diciassette more in tre versi là hanno sempre riscosso. In virtù, peraltro, di un complesso linguistico asciutto, particolarmente adatto a rendere impressioni come cuspidi elettriche.
La nostra Lingua Madre però, davvero versatile, non è da meno. Tralasciando, pertanto, maniere e stilemi che si annullino nel mondo orientale costitutivo per nascita, mi faccio tutt'occhi e tutto naso e procedo.
Intuitivamente.
Qualche volta seguendo la tradizione e qualche volta no.

Silvia Valenti, (@itsmeandmylife) • Foto e video di Instagram.
In my kitchen tonight… Home made tortelli with pumpkin and ricotta cheese. 27 Settembre 2014.

Haiku tradizionale 5 – 7 – 5 (con salto concettuale annunciato nel primo verso e ripreso nell’ultimo)

Mini marsupi
con zucca e ricotta –
Inizia il viaggio.


domenica 15 maggio 2022

Poesia / FoodHaiku 1.

 Il cibo come fonte di ispirazione poetica.

Silvia Valenti, (@itsmeandmylife) • Foto e video di Instagram. Muffin salati.


Berretti rossi
su muffin integrali!
Vi mangio al volo.

mercoledì 14 luglio 2021

Poesia / Futura-Mente: Senza parere.

 

Irene Navarra, Cuore di pietra, Fotografia, 14 Luglio 2021.

Così, senza parere
scivolo ben lontana:
dal cielo, dalle piante,
dalle zolle della mia campagna.
Una distanza oramai immisurabile
mi ancora nel buio.
Ho perso il giallo di un sorriso,
il bianco delle nubi,
l'argento salutare della pioggia,
l'ocra speziato della terra.
Come non so.
Nulla mi parla.
Tengo una pietra sulla mano.
Un cuore freddo.
E aspetto.
 

martedì 13 luglio 2021

Poesia / Futura-Mente: La scoperta

 

Irene Navarra, Verso il profondo abisso, Fotografia, 13 Luglio 2021.

Io guardo avanti
ma non brilla sguardo nelle cose.
Non mi ritrovo.
Anche se calco i piedi a terra
e i piedi vanno l’uno dopo l’altro.
Non so parlare
nemmeno balbettare
sto con le mani alzate
quasi a cercare il cielo
per la mia testa senza appigli.
Sto.
Dentro incertezze
che si rapprendono in coaguli
di attuali condizioni
orfane di sogni.
Gamme di grigi e fango
infisse nel pensiero.
Scale di poco chiaro
in verticale nel profondo.
La mia recente dimensione
mi ha tolto ogni orizzonte.

giovedì 11 marzo 2021

Poesia / Percezioni: Ho camminato dentro il Sole (parabolando con Lui).



Irene Navarra, Tramonto verde, Fotografia, 10 marzo 2021.

Ho camminato dentro il Sole.
Assimilata al Sole.
Fino a sfinirmi.
Con occhi di topazio sopra gli alberi, nei fiumi.
I miei regali? Brandelli sfolgoranti attorno ai rami, faville ogni sospiro d’acqua.
Ho reso i tetti rame intenso e pallide le pietre di calura.
Adesso devo riposare.
Acciambellata come un cane stanco so trastullarmi ancora un poco con scie dorate di capelli astrali.
I miei stessi capelli che sfuggono alla cuffia della notte.
Ritornerò potente alla ribalta dell’Aurora.
Dipingerò di croco le sue vesti porporine.
E salirò la volta rassegnata
accarezzando piano le robinie giù nel canalone
dove io dormo tra le spine.
Una corona che mi adorna.
Solo la sera.
Soavemente accetto le ferite.
Da loro sortiranno i nuovi raggi.
Sarà di velo paglierino e malva l’inizio della Luce.
Poi sorgerà la rutilante Gorgone spietata
che ottunde i sensi per l’ardore
e fiacca ogni slancio genuino.

Ora l’indaco avanza.
Nella maledizione del meriggio,
nel suo protrarsi logorato
s'inerpica una bruma dal profumo d’erba.
Un fiato finalmente verde,
un desiderio di rugiada su grovigli e fiori.
Come una predizione di quiete ormai vicina.

 

venerdì 12 febbraio 2021

Poesia / Percezioni: Notte-Acqua Marina e Pesci Rossi (Ἰχθύς con me).


Sogno di una Notte di mezz'Inverno dedicato alla mia creatura Pippo Magnifico Setter. Il suo cuore generoso pulsa qui accanto a me. Stiamo pregando le stelle e il loro Creatore. Lui non sta bene. E mi tormenta questo suo soffrire.


Acqua Marina
e Pesci Rossi attorno
nel campo illuminato da una Notte chiara
colma solo di stelle discese a riposare
sull'orizzonte d'indaco screziato.
Non vedo ombra di Luna.
Forse non serve la sua perla di Luce.
C'è un'altra Luce che fibrilla
al limite lontano della mia Visione.
χθς racconta la sua storia.

rene Navarra, Notte-Acqua Marina e Pesci Rossi, Fotografia e Grafica, 11 febbraio 2021.


In questa Notte chiara di stelle che mi lambisce e penetra come fosse liquido sottile, me ne sto quieta sopra l’erba ghiaccia del prato grande nella mia campagna. Non più persona fisica ma immagine di quanto il desiderio sa allestire, non più logica lineare, niente prima e dopo, soltanto possibilità di un Tempo a sé presente / in sé concluso.
Tutto si fa, Tutto mi accade.

La Notte è la mia Acqua Marina fluida che porta Pesci Rossi in guizzi risplendenti.

Un’Acqua cosmica che mi fa respirare.
E distillare scorie.
E trasformare i miei residui di materia in linfa incandescente.
Nell’Acqua esisto.
Mi riconosco ancora umile fibra dell'Istante.
χθς si è fatto uomo anche per me.
Nell'Acqua Marina della Notte fluttuano segni nitidi.

domenica 2 agosto 2020

Poesia / Percezioni: La lingua dei girasoli.


Mi è capitato davvero. Questa mattina ho sentito cantare i girasoli mentre si cullavano al soffiare del vento e seguivano il corso del Sole. Capita talvolta. In certi specialissimi momenti si può scivolare tra le maglie del tessuto connettivo naturale che si apre corrivo e ci chiama. Se non frapponiamo limiti razionali fatti di un prima e di un dopo, se non mettiamo di mezzo la maledetta voglia di capire uccidendo l'intuizione, allora sarà inevitabile diventare infinitamente piccoli ma anche straordinariamente grandi. In un'onda ritmica che ci porta tra le sfere e rivela l'inconosciuto, l'inaudito, l'invisto mai, stabili pur volando, e calmi e placidi al punto da esclamare: "O mio infinito e buon Signore!", siamo tutt'uno con l'universo. Il Sacro è in noi e attorno a noi. Basta allentare la tensione di quell'elastico caricato per il male che ci regge come insulse marionette, scrollandoci di dosso i fili conduttori di un cieco esistere, e scopriremo il vasto riverbero dell'Assoluto. Abbandonarsi, quindi, al profondo eusentimento che dilaga in questo nostro esserci, intercettarne l'energia tastandola con i polpastrelli (la coglierete, ve l'assicuro!), annichilire i pensieri interrogandoli sul luogo da cui provengono (un escamotage per evidenziarne la pochezza e far loro denunciare il Nulla d'origine), vedersi fisicamente come strumenti celesti per una nuova raccolta-dati. Ci si apriranno orizzonti inusuali e salutari. È così che sono guarita. Nel corpo fisico e in quello eterico.

Irene Navarra, Girasoli in dialogo, Fotografia e Grafica.
Capriva del Friuli, 2 agosto 2020.

Questa mattina,
al soffio fervido del vento,
schiere di girasoli estatici
si piegano con tenero lamento.
Poi, d’improvviso, in una quiete
sovrumana iniziano a danzare
seguendo un loro modulato crescere
di suoni fragili. Sereni.
Negli occhi infibulati dentro il Sole
una leggera luce d’ambra chiara. 

Mi volgo anch’io
mentre s’inerpica il fulgore
lungo le curve delle colline.
Premo sui fili d’erba come se fossero
i tasti vegetali di uno strumento sacro.
Musica infinita si fa dalle mie mani ormai sapienti.
È una preghiera.

Condiscendente vestale improvvisata
avanzo oltre una soglia incisa di segnali.
Calco col piede incerto le venature di una foglia.
Sono una foglia.
E i girasoli.
E il canto.

venerdì 26 luglio 2019

Poesia / Frammento 13 (La mia Giverny).


Respiro Verde.
L’anima stilla nuance
frusciando assenso.

Irene Navarra, La mia Giverny, Fotografia e Grafica, 2016,

Nel mio regno quotidiano di erbe e fiori sono libera e serena.
Accanto a me Pablo golden retriever.
E il ricordo di Emma golden retriever.
Non mi serve altro.

mercoledì 22 novembre 2017

Poesia / Frammento 17 (Esili pretese).


Di passo in passo verso casa
nel frusciare secco dell’Autunno
versato sull’asfalto dalla Bora
accesa fino a poco fa.

Fragile assolo.
Insperata felicità.

Irene Navarra, Verso casa in una mattina d'Autunno, Fotografia, 2017.


domenica 20 agosto 2017

Poesia / Le solitudini delle case 2 (Il silenzio).


Irene Navarra, Il silenzio, Fotografia e Grafica, 1 agosto 2017.









Il muro, le sue crepe, tegole vecchie, cespugli
ricresciuti dopo il taglio di due anni fa.
E dietro, tra l’eco di sospiri
e imprecazioni spente
a poco a poco, cresce
si gonfia esplode
la solitudine
più densa.

S’insinua nello sguardo
la sua sottile vena di silenzio.
Ambiguamente.
Come se una presenza
tentasse di parlare linguaggi
privi di parole.

2 agosto 2017










mercoledì 16 agosto 2017

Poesia / Le solitudini delle case 1 (Preludio: Il rovescio della medaglia).


Irene Navarra, In Via dei Campi, Fotografia e Grafica, 1 agosto 2017.



Sul rovescio della medaglia
scivolo in fretta mentre guardo
i barattoli sonanti attaccati
ai miei giorni che vanno.

            (Sarebbe bello passeggiare
            nel sole caldo di una domenica
            d'agosto in abiti sottili sotto
            persiane misteriose
            incollate dalla luce.)

La sensazione è che la vita sia tra
lampade e tappeti mai guardati. Là
dove ti sembra che la festa debba
ancora incominciare. Nel bar
dell'angolo o nel giardino
accanto. Non ha importanza.

Questa però è la grande beffa:
da soli o in compagnia è facile cadere,
mettere il piede in fallo e rotolare
nella visione che non è mai tua.
Nei non-colori di una domenica d'agosto,
dietro persiane come palpebre assonnate.






lunedì 5 giugno 2017

Poesia / Frammento 12: È morto un Dio (con Jim Morrison).


Questo magnifico ciliegio, che aveva volto e corpo e buona voce, non c'è più. Mani impietosamente sacrileghe lo hanno tagliato per creare uno squallido sterrato in cui posteggiare automobili.
La lamiera invade il verde, svilendo i suoi tesori.
Lui, il mio Albero-custode, mi collegava a un'anima universale dalle mille sfumature e dai prodigiosi suoni. Così adesso:

Dal tronco cavo
si sfilano brusii.
Come preghiere.

Irene Navarra, L'Albero-custode, Fotografia e Grafica, 2012.

Preghiere che perforano il mio Vuoto.
Vorrei piangere.
E non vedo il giorno avvenire come una pagina bianca tutta da scrivere.
Sono una folle che proclama la morte di un Dio senza gaie letizie profetiche di destini, non più liberi ormai perché privi di creature spirituali.
Friedrich Nietzsche non mi affascina più.
Così recupero (dalla memoria e da un vecchio quadernino di appunti) il Jim Morrison di Completamente immacolati. Con sconsolata ironia, sussurro sommessa le sue parole:

[...]
Lascia che ti parli delle angosce e della perdita di Dio
Delirando, delirando nella notte senza speranza
Qui fuori nel perimetro non ci sono stelle

Qui fuori siamo completamente
Immacolati

lunedì 8 maggio 2017

Poesia / Senza Parole - Nel silenzio (Graffiti Writing).


Degrado di parola in formazione
sopra un intonaco scrostato.
Solo il frusciare dello spray
e tutt'al più la notte.
Parla, la notte.
Di grilli, vento.
Sussurra con l’Isonzo
in corsa parallela e piana.
Graffiti che si fissano.
Protervi.

Il Terzo che subito s'invola ha voce.
Ma solo colorata.
Permane un aleggiare di presenza.
Nessuna sillaba sonante.
L'identità diventa traccia pura.

Posi lo sguardo.
La sosta di un momento.
Giri sui tacchi.
Vai.


Le tre Entità: il Graffito, l'Osservatore, l'Autore ossia il Terzo. Egli è negatore di per se stesso del principio aristotelico di Auctoritas. Il suo è un Ipse dixit anonimo. Il semplice firmare, spesso, non concretizza la persona.


Irene Navarra, Graffito 2, Fotografia, 2017.
Irene Navarra, Graffito 1, Fotografia, 2017.


























Irene Navarra, Graffito 3, Fotografia, 2017.

Nelle immagini: Graffiti a Gorizia in Via degli Scogli (parallela al corso dell'Isonzo).

sabato 22 aprile 2017

Poesia / La terra, la visione - Sambuco in fiore.


Irene Navarra, Sambuco in fiore, Fotografia e Grafica, 2017.








Sta succedendo di nuovo.
Il sambuco è in fiore.
E il suo profumo dilaga.
Inebriante.


Sambuco in fiore.
Larghe scodelle colme di fragranza
esplodono corolle infinitesime
su steli stretti in mazzi
come fiotto di sorgente.
Discorrono con uve burbere
avviluppate al tronco
da gigante primitivo.

                    (Il vino della mia campagna
                    sa qualche volta di anice stellato.)



Qui per saperne di più sul mio libro.





sabato 25 marzo 2017

Poesia / La terra, la visione - Sul limitare di mondi paralleli.


In un Non-Luogo dove tutto è possibile.
Irene Navarra, Druido / Sul limitare di mondi paralleli, Disegno grafico, 2014.
                                                                                              
                   Sul limitare di mondi paralleli
                   l’Albero-custode sosta assorto
                   nel gorgo delle sue visioni.
                   Occhiaie immense dilatano
                   la percezione di un Altrove
                   diffuso dietro il varco.
                   Sembra che il firmamento
                   sia ruzzolato nel suo petto.
                   Travolti sole e stelle, la bora
                   stride nella pancia asciutta
                   con sporte di germogli -
                   capsule-sonagliere -
                   il crepitare dei silenzi
                   su drupe d’agrifoglio
                   radenti melodie. -
                   Per rimanere là.
                                 Dove la mente
                                 alligna coi suoi semi
                   e l'anima nidifica di rovi,
                   brucia per sorbi fulvi.
                                 (Memoria millenaria trabocca dalle fibre
                                 la smania di una terra che rinasca vergine.
                                 Solo di notte. Se il Drùido danza nudo
                                 nella manna pastosa del plenilunio.)

Qui per saperne di più sul mio libro di versi La terra, la visione (Edizioni della Laguna).

martedì 21 marzo 2017

Haiku / Noterelle un po' critiche (7) - Susino sogna.


Ventuno di marzo.
Scrollando gloria pura
Susino sogna.

Gli alberi hanno sentimenti.
Irene Navarra, Susino sogna, FotoInstagram, 2016.

C'è l'abusato kigo - inevitabilmente, visto il soggetto e la stagione - reso però più vivido da due elementi poetici per nulla parte della forma classica dell'haiku: la Personificazione e l'Analogia. 
Nella sua momentanea e precoce gloria di puro colore e leggerezza Susino sogna le future opulenze dei frutti mentre si lascia andare alla soavità del vento. Il frullare di petali bianchi diventa così la voce analogica della meravigliosa creatura arborea.