mercoledì 24 aprile 2024

Prosa e Poesia / Haibun: Viaggio intimo (Miren - Il giardino delle Device).

 
Inizia per me un Viaggio dell'Anima,
intrapreso sulla scia di ricordi ancestrali.
Quelli di mia madre
e delle antenate da cui ereditò forza e consapevolezza.
Lungo le sponde del fiume Vipacco,
scopro con lei (di nuvola oramai) un luogo
in cui avvenne qualcosa di straordinario.
Tutto nella mia mente.
E nel suo cuore.

P_Irene Navarra, Il giardino delle Device, AIArt e GraphicArt, 24 Aprile 2024.

     
     Ripenso a mia madre.
     La vedo ragazzina intrepida, pronta a sperimentare nuove avventure in compagnia della sorella e dei due fratelli. 
     In questa Prosa d'Haibun è lei a parlare.
     Io, quindi, racconto per voce sua.
     Correva l'anno 1932.

     "Dietro l'ansa del Vipacco dopo il po nte, un muro di cinta.
     E oltre, il vasto podere delle Device, le Vergini: tre sorelle pie - devote al culto della Madonna Addolorata di Monte Grado - che lo curavano come fosse una creatura carissima e preziosa. Vi crescevano ortaggi opulenti e dei peri strepitosi. I loro frutti erano grandi un palmo di mano femminile, giallo-verdi di buccia, vaniglia nella polpa per colore e gusto. Pendevano numerosi dai rami, occhieggiando solari tra il fogliame. Un invito a noi, ragazzi selvaggi, che vivevamo di avventure, anche al limite del lecito.
     Ci attrezzammo con i grembiuli della mamma forniti di capacissime tasche, e c'immegemmo nell'acqua.
     Era davvero fredda, ma il sole di fine ottobre, così chiaro e ammiccante nella sua calma, ci avrebbe donato un po' di calore, una volta terminata la spedizione di raccolta mentre ci cambiavano con dei vestiti asciutti tenuti nascosti a bella posta sotto un enorme cespuglio di biancospino.
     Nuotammo in silenzio fino alla riva opposta, fendendo la corrente piuttosto moderata in quel punto, ci inerpicammo tra le erbe ancora verdi, scalammo il muretto di laterizio e fummo sotto gli alberi rigogliosi. Dove, senza indugio, raccogliemmo più pere possibile, sistemandole nel grembiule ripiegato in vita e legato per gli angoli di fondo a bloccare il fragile contenuto, mentre si affrontava di nuovo il fiume.
     Tutto andò liscio finché non fummo a metà traversata.
     Là avvenne l'inesplicabile.
     Mulinelli, trazioni vertiginose, mani estranee che scioglievano - pur fluide - i nodi dei grembiuli. Le pere ci tumultuavano in grembo, fremevano, saltavano, ruotavano, tamburellavano sulle nostre pance finché si liberarono. Allora filarono via come navicelle veloci verso il giardino d'origine, in cui balzarono con gioiosi giri da trottola, sparendo dietro il muretto.
     Noi guardavamo in una sorta di trance galleggiante.
     Terrorizzati.
     Rigidi, esangui osammo muoverci solo di quel tanto che ci permise di tornare alla spiaggetta di partenza.
     Un laccio elettrico ci imbavagliava.
     In noi una nuova consapevolezza.

     Così tutto ricalcò le proprie orme a ritroso, e si riassestò al posto destinato.
     Finalmente, ci scuotemmo straniti, mentre la verità si faceva strada in noi: le tre sorelle, padrone del giardino dei peri, non erano Device nel senso attribuito a Maria Madre di Dio, né, tantomeno, pie.
     Erano streghe.
     Čarovnice della peggior specie.

     Là non ci tornammo più."

     (Da "Racconti d'infanzia / Le storie di Vida")


P_Irene Navarra, Oltre il Fiume, AIArt e GraphicArt, 24 Aprile 2024.


Tra Bene e Male
la cieca leggerezza.
Fanciulli fummo
aperti alla magia
dell'anima straniata.
#Tanka 100

lunedì 22 aprile 2024

Prosa e Poesia / Haibun: Viaggio intimo (Gorizia - La casa).

Il sentimento di disperato abbandono, che mi sento dentro, è l'anima del corpo.
Lei, sommessamente, si dimena.
Recalcitra, ma sta.
Io qui fuori, sono sola.

Oggi la solitudine si espande immensa.
Qualche parvenza di me, come tessuto liso a brandelli, ancora gioca con la luce nell'aria che si fa avara mentre il sole muore dietro le nubi.
Poi, più nulla.
Più nulla.
Un topo entra ed esce dalle occhiaie vuote della mia bambola.
Un tempo era Ifigenia, la Bella.
Ora giace decapitata sulla credenza in cucina.
Requiem.
In sordina.


Irene Navarra, La mia solitudine, AIArt e GraphicArt, 21 Aprile 2024.



Solitudine
di me in me လ mia casa လ
Fantasmi e ratti.


lunedì 15 aprile 2024

Poesia / Tanka e Cronaca: Camelie bianche.

 
Dal mio giardino
due camelie candide.
Raccolte oggi
rilucono discrete
di pianto ch'è rugiada.
#Tanka 99


Irene Navarra, Camelie bianche, AIArt, 15 Aprile 2024.


Oh, la Bellezza
delle camelie bianche!
Petali di velluto, 
foglie lustre di cera vegetale
soavemente in sintonia col fusto
d'aspra corteccia in muta,
un sole di pistilli
dentro il cuore.
Durano il lampo di un sorriso.
Che t'abita però.
Oltre l'Effimero.

lunedì 1 aprile 2024

Poesia / Cronaca: La ribellione.

 

Il diritto all'autodeterminazione è un valore fondante della persona.


P_Irene Navarra, Io sono così, AIArt e GraphicArt, 1 Aprile 2024.



Chi crede di suonarmi come un flauto,
dalla nota più alta alla più bassa,
non mi avrà mai.
Chi zittisce la mia voce,
imponendomi il dolore del sorriso,
non mi avrà mai.
Chi vuole cogliermi,
strappandomi anche le radici,
non mi avrà mai.

Gli impedirò
di scendermi
nel cuore.

domenica 31 marzo 2024

Poesia / Cronaca: Lo sguardo di Cristo.




P_Irene Navarra, Lo sguardo di Cristo, AIArt e GraphicArt, 30 Marzo 2024



E nel Silenzio fondo
dopo la Crocifissione
si scioglie un canto d'anima.
Cristo mi guarda ormai oltre il supplizio
con occhi di nubi e cielo.
Il cuore adesso sa.
La Morte non è il nulla.
La Morte è rigoglio di fiori,
farfalle in volo,
api che ronzano sollecite.
Miele, Manna, Nettare vitale.
Ecco.
La Morte è Vita nello Spirito.
Immagini di velo,
Musiche inaudite,
Profumi azzurri.
Io sono qui,
tocco la mia carne,
bevo il vino della festa,
riesco a ritrovarmi nel pensiero
mentre il Paradiso s'apre
e m'inghirlanda.


P_Irene Navarra, Cristo incoronato di fiori, AIArt e GraphicArt, 30 Marzo 2024

Poesia / Tanka: Il prezzo del perdono (con Alessandro Manzoni).


Meditando sulla morte di Gesù. 

Irene Navarra, Crocifissione, Fotografia e Grafica, 2020 (Particolare del Gesù ligneo della Chiesa di San Marcello a Roma).


Su quella croce
il tuo divino corpo
Gesù d’Amore –
Là, prezzo del perdono,
t’immolasti per l’uomo.
#Tanka 21


 [...]

E allor che dalle tenebre
la diva spoglia uscita,
mise il potente anelito
della seconda vita;
e quando, in man recandosi
il prezzo del perdono,
da questa polve al trono
del Genitor salì;
[...]
Alessandro Manzoni, La Pentecoste, vv. 17 - 24.




venerdì 29 marzo 2024

Poesia / Haiku: Una Colomba Bianca - A White Dove.



P_Irene Navarra, Colomba Bianca 1, AIArt ev GraphicArt, 28 Marzo 2024


Una Colomba
Bianca dentro l'ulivo.
Verde è il mio cuore.

A White Dove
dives into the olive tree.
My heart is Green.


P_Irene Navarra, Colomba Bianca 2, AIArt ev GraphicArt, 28 Marzo 2024


Risplende il giorno.
Così parla il Signore-
Luce divina.

The morning shines.
Thus speaks the Creator-
Divine Light.