lunedì 20 marzo 2017

Poesia / Stagioni - Primavera (A San Floriano del Collio lungo la Strada dei ciliegi).


Irene Navarra, Amata campagna / Bianco in fiore.
FotoInstagram, 2014.
Se cedo alla misura solitaria del meriggio
e vado e struscio il braccio su cortecce
come seta e sacco a trama grezza,
sento il bisbiglio dei ciliegi in fiore.
Un suono fresco di parole si stacca
infila e frulla nel mio cuore-gabbia.

(Ho imprigionato la bellezza.
E gli occhi lustri della Primavera.)

≈≈≈

Da tutti i germogli di ciliegio 
rubo l’anima vagabonda
del mio titano centenario
morto in giardino un anno fa. 

≈≈≈

In ogni pioggia di corolle
cerco l’intimità che mi donava
il mio ciliegio antico.
Non posso fare altro che indossarle
quando si mettono a danzare verso
il suolo spiegato a tanta gloria.

Irene Navarra, La terra, la visione, EdL 2009.


Irene Navarra, Frammenti di Primavera.
FotoInstagram, 2014.
Il rigenerarsi delle stagioni, ripetitivo eppure mai uguale, come le lacrime dei tralci di vite a primavera inoltrata, ci mostra un cammino che per la sua incredibile semplicità, stentiamo a compiere.
Ogni giorno un prodigio.
La compenetrazione tra l’uomo e la natura, narrata in quest’opera, si veste di misticismo. Ed è anche l’espressione dei pensieri più intimi. Quelli che ti salvano dal dolore quando i colpi della sorte si abbattono come scuri, quelli che ti portano tra i vasti filari della tua campagna, pronta a sorriderti con volteggi di gazze e ghiandaie, distese d’erbe selvatiche e giardini rigogliosi.
Un inno alla purezza nascosta dalla patina dell’abitudine.
Questa, in parte, la filosofia dei grandi maestri zen come Matsuo Bashō, padre della poesia haiku, che riesce a fondere il proprio limitato essere con l’infinito cosmico percependo la voce dell’acqua di uno stagno, il suo suono cupo nell’accogliere il salto di una rana: “Vecchio stagno / una rana salta / tonfo d’acqua”.

Silvia Valenti, La terra, la visione, Introduzione, EdL, 2009.

≈≈≈

Pioggia di petali su di me. Il ciliegio di casa, i suoi tesori. Gli alberi accompagnano un andare dolce. Sulle spalle ho carezze arboree che lasciano un senso di fresco mai provato. Ogni marzo preparo il mio girovagare allestendo una corte di Angeli. Pabo golden retriever fiuta tracce e profumi di presenze arcane. Emma golden retriever mi sfiora la gamba con il suo corpo immacolato. Ho pareti di cristallo attorno. Primavera ride lieta negli speziati fiori di sambuco ai bordi delle strade e nelle dense magnolie di Casa Bensa.

Irene Navarra, Piccoli Poemi in prosa alla maniera di Charles Baudelaire,
21 marzo 2014.

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